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CONSIGLI VERDI

A tu per tu con la natura
Il giardino d’estate... ma d’inverno

Nicolini

di Gabriele Dall’Olio
biografia

Siamo nei mesi più caldi dell'anno, periodo difficile per la vegetazione. Dopo l’esplosione primaverile, passato il periodo di massimo rigoglio, le piante devono ora resistere agli attacchi da parte della siccità e dei parassiti, entrambi particolarmente aggressivi e pericolosi in questo periodo.

Vi sono piante più adatte di altre nel mantenere intatte la loro freschezza e lussureggianza, in particolare si avvantaggiano del clima caldo estivo le cosiddette piante mediterranee. Fanno parte di questo gruppo tutte quelle essenze che vegetano bene nelle zone costiere del bacino del mediterraneo dove le estati sono molto calde e le temperature medie invernali non vanno mai al di sotto dei cinque gradi. Parliamo quindi di Olivi, Corbezzoli, Allori, Oleandri, Mimose, Lentischi, Mirti, Gelsomini, Agrumi etc. Succede spesso però che tali specie, utilizzate in zone non tipicamente mediterranee, abbiano mostrato i loro limiti di resistenza alle basse temperature.

Consigli Verdi
Come si può vedere dalla foto scattata pochi giorni fa l’Olivo
secolare, messo a dimora nella sede di via Poli a Zola Predosa
(Bo), non ha riportato alcun danno da freddo grazie al suo
posizionamento nel cortile interno dell’edificio.

Ultimo esempio l’inverno appena trascorso, particolarmente freddo nel nord Italia, dove vi sono state vere e proprie “morie” di piante che avevano resistito agli ultimi dieci / quindici inverni senza alcun danno. Questa è stata la dimostrazione del fatto che, prima o dopo, si paga lo scotto delle “forzature” che spesso vengono fatte nella scelta delle specie vegetali da mettere a dimora in un giardino o in un terrazzo del centro - nord. Spesso questi errori sono inconsapevoli, a questo proposito si invita ad una attenta valutazione delle caratteristiche agronomiche delle piante che si vanno ad acquistare per poi operare scelte corrette.Detto questo ci sono diverse possibilità di approcciarsi al problema, se mettere a dimora o meno piante mediterranee, e si possono riassumere principalmente in tre “filosofie” di intervento.

La prima è non rinunciare alla piantumazione di tali specie, particolarmente belle per i loro colori e profumi, ignorando il problema degli inverni freddi e rassegnandosi al fatto che una volta ogni tanto (vedi statistiche climatologiche) le piante potranno subire forti decimazioni e/o danneggiamenti da freddo. In questo caso, in cui si sceglie un consapevole rischio, è bene mettere in conto una loro ricorrente sostituzione.

La seconda prevede ugualmente l’utilizzo di piante mediterranee al limite di resistenza termica, ma limitandone l’uso in quei casi dove la loro esposizione verso sud e la presenza di protezioni fisse (muri e ridossi di vario tipo) possono garantire una riduzione del danno da freddo. Oppure, in alternativa, piantando le essenze in vasi, da ricoverare in serra nella stagione fredda.

La terza opzione, per chi non vuole rischiare di sostituire le piante troppo spesso danneggiate dal gelo o di aggravare la manutenzione del giardino con l’utilizzo di vasi e/o coperture varie, sta in una diversa scelta delle specie. Si tratta in questo caso di individuare quelle piante che, pur avendo caratteristiche “mediterranee”, riescono a sopportare bene temperature anche di 10-15 gradi sotto lo zero. A questo gruppo appartengono: Alberi di Giuda, Ornielli, Albizzie, Ibischi siryacus, Abelie, Tamerici, Lavande, Elicrisi, Santoline, Camedri ed altre ancora.

Detto questo credo che la cosa migliore, come spesso capita, è prendere un po’ da ogni filosofia. Tradotto significa che in un giardino dove non si voglia rinunciare alle piante mediterranee la cosa migliore sia quella di scegliere una o due specie al limite termico che, in caso di disseccamento per freddo intenso, verranno sostituite. Alcune altre specie, che piacciono particolarmente e per cui vale la pena fare uno “sforzo” manutentivo, si scelga di coltivarle contro un muro esposto a sud oppure in vaso e quindi di ripararle in inverno. Altre ancora si potranno invece prendere dal gruppo delle resistenti (vedi terza opzione), insieme al resto delle specie autoctone, naturalizzate o esotiche, ma comunque senza problemi di “congelamento”, che andranno a comporre il giardino.

 

 

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