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CHE DONNE

Storie al femminile Vedi alla parola passione

Nicolini

di Francesca Parisini

Il sogno di una vita che diventa realtà, il legame con la cultura e i libri che prende forma prima in un piccolo negozio e poi in una grande libreria. Carla Nicolini ha condiviso con il marito un’avventura “narrativa” che ha fatto della bella Mantova la capitale europea della Letteratura.

Ci sono casi fortunati in cui la realizzazione di un sogno, bello, ideale e nobile, coincide con l’azzeccare un buon affare. Forse il segreto è crederci molto. Sembra questo il succo della storia di Carla Nicolini, libraia simbolo per chi voglia fare questo mestiere e tra gli inventori del Festival della Letteratura di Mantova, uno dei primi, se non il primo in assoluto, festival nato nel nostro paese, prima che la moda invadesse ogni disciplina del sapere.

“Mio marito studiava a Storia. La cosa più semplice sarebbe stato fare gli insegnanti, ma avevamo in testa i libri”

“Mi sono laureata a Bologna, in Filosofia, alla fine degli anni Settanta”, racconta Carla Nicolini che nel capoluogo emiliano era arrivata da Mantova, dove ancora oggi vive. “Lì conobbi mio marito, che studiava a Storia. La cosa più semplice sarebbe stata fare gli insegnanti. Ma tutti e due avevamo in testa i libri, solo quelli”. Con la laurea, racconta Carla, si pose il problema di tornare alla città natale. “Per noi, a quella età, Bologna sembrava una grande città, un posto molto più vitale rispetto a Mantova”. Così, la prima idea fu quella di provare come commessa all’interno di una libreria sotto le Due Torri. “Avrei potuto cominciare da lì e magari restare all’interno delle grandi catene - racconta oggi - però fu a quel punto che con Luca, mio marito, ci venne in mente che forse potevamo tornare nella nostra città e là aprire una nostra strada”.

La prima libreria non fu altro che un angolo di titoli all’interno di un negozio di giocattoli. Era il 1978 e solo un anno dopo, il primo febbraio del 1979, i Nicolini debuttarono con una libreria vera e propria. Portava il loro nome e prendeva il posto di un vecchio negozio di testi scolastici dove però, grazie all’intelligenza del proprietario, erano passati anche letterati e poeti importanti come Eugenio Montale.

Uguali

“Quindici anni dopo, nel 1994 – continua Carla – ci mettemmo in società con altri librai per aprire il negozio all’interno del quale sarebbe poi nata l’idea del Festival della Letteratura”. La libreria si chiamerà “Nautilus”, dal simbolo, la famosa conchiglia, che avevano scelto fin dall’inizio per affiancare il loro cognome. La prima edizione del festival, invece, sarà nel 1997. “Ci ispirammo a una manifestazione simile che si teneva nel Galles”, continua Carla. “In Inghilterra, infatti, i festival letterari erano già molto in uso. Da noi no. Io e Luca volevamo fare qualcosa per la nostra città, e questa ci sembrava una buona iniziativa”. L’intuizione fu giusta, tant’è che ancora oggi a settembre la città si riempie di gente che paga un biglietto per andare a sentire qualcuno che parla di libri.

La storia della libreria, intanto, è andata avanti fino ad un anno fa, quando i Nicolini hanno deciso di entrare a far parte, col loro negozio, di una catena più importante e diffusa in tutta Italia. “Non è stata una resa – confessa Carla - abbiamo solo voluto leggere i tempi che si stavano prospettando davanti a noi. Continuando da soli, ci saremmo ritrovati a fare sempre meno i librai puri e ad occuparci, invece, di questioni finanziarie e di marketing che poco hanno a che fare con la nostra passione per i libri”.

“Forse, tra i fattori che ci hanno fatto prendere questa decisione – aggiunge Carla – anche il fatto che nessuno dei due nostri figli ventenni ha minimamente intenzione di prendere questa strada lavorativa”. Dispiaciuti? “No, noi siamo stati fortunati perché abbiamo potuto fare ciò che desideravamo. E così deve essere anche per loro”. conclude Carla. “Ogni vita ha il suo corso. Anche mio marito viene da una famiglia di notai e i suoi avrebbero voluto che lui facesse il notaio, ma ha scelto la sua strada”.

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