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Vita aziendale

traduzione: eng | عربي

di Chiara Filippi

La nostra Mission “Possible”

Il 2010 si contraddistingue come un anno positivo per il gruppo, nonostante la crisi che ancora deprime, più che in altri paesi, l’economia. Tengono gli indici complessivi della crescita a fronte di una estesa ristrutturazione aziendale conseguente alle ultime acquisizioni. E per quanto riguarda l’occupazione, come sottolinea il presidente Levorato: “il nostro scopo sociale è dare stabilità, dignità, sicurezza al lavoro ed ai lavoratori e la crescita del numero dei lavoratori è un nostro fine. Ma questo, oggi e per le generazioni future, siamo in grado di perseguirlo solo se abbiamo una azienda in salute e competitiva”.

La crisi continua a mordere ma il Gruppo Manutencoop reagisce bene riuscendo a chiudere in crescita, anche se con incrementi più contenuti rispetto agli anni passati, un 2010 caratterizzato da una importante ristrutturazione. È la fotografia puntuale dell’andamento dell’azienda fornita dal presidente Claudio Levorato in occasione dell’annuale Assemblea dei soci svoltasi il 28 maggio scorso a Palazzo Albergati. Oltre 1500 i soci e i lavoratori presenti quest’anno ad un’iniziativa che ormai per Manutencoop è qualcosa di più di una semplice riunione per l’approvazione dei dati di Bilancio: è l’occasione per vedere tutti insieme i tanti volti di un’azienda e festeggiarne successi e traguardi.

Quest’anno, inoltre, l’evento ha avuto anche un elemento di “richiamo” in più: il voto per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa (vedi dettaglio qui n.d.r.), momento più alto della partecipazione dei soci alle scelte dell’impresa di cui sono, a tutti gli effetti, proprietari. Una cooperativa che, lo ha ricordato il Presidente Levorato, riesce a coniugare, anche in contesti difficili come quello che i mercati stanno affrontando negli ultimi anni, il proprio scopo mutualistico con una lucida e lungimirante visione imprenditoriale. Compiendo anche scelte difficili, nella consapevolezza che un’azienda in salute e competitiva è condizione necessaria per creare, come recita la missione sociale, nuove opportunità lavorative per i soci e per le generazioni future.

“Due elementi hanno pesato sui risultati e sull’attività di impresa di questo ultimo anno – spiega Levorato - da una parte le conseguenze della stagnazione economica seguita alla crisi acuta del 2008 e 2009, dall’altra la ristrutturazione importante, ormai alle battute finali, che ha interessato le società del Gruppo, resasi necessaria in seguito alle acquisizioni degli ultimi anni”. Le ragioni della crisi sono note quanto le cause che rendono la nostra economia ancora più “ingessata” rispetto a quella di altri paesi europei: liberalizzazioni annunciate, discusse e mai varate, riforme mancate, infrastrutture mai completate.

“È chiaro - continua Levorato – che una situazione del genere non può non influire sulla vita delle singole imprese e anche Manutencoop ha risentito della forte riduzione delle opportunità di crescita che ha segnato il nostro Paese negli ultimi anni: se non cresce l’economia non cresce neanche la domanda di facility management e se le aziende devono fare efficienza per contenere i costi, si riducono i volumi e i prezzi unitari delle nostre attività. Ma non solo: se la “torta” diventa più piccola è chiaro che aumenta la competizione per accaparrarsi le fette o le briciole, in altre parole la competizione si fa più agguerrita”. Tutto questo ha avuto effetti negativi sui conti, così come ha pesato il processo di ristrutturazione, processo che, tuttavia, porterà effetti positivi già a partire dal prossimo anno.

“Se non intervenissimo per tagliare situazioni che erodono il reddito dell’impresa, invece di contribuire a crearlo, finiremmo per mettere in discussione il nostro scopo sociale”

“Le acquisizioni degli anni passati, - ha spiegato Levorato - in primis quella della ex Pirelli IFM, hanno portato oltre a significativi benefici, diversi elementi di criticità: il settore immobiliare in cui la ex Pirelli era fortemente presente ha risentito in maniera particolare della crisi mentre la riorganizzazione del Gruppo Fiat ha portato la società a scegliere di re-internalizzare i servizi prima affidati a noi ed entrati in portafoglio con l’acquisizione Pirelli stessa”. Altri rami di attività acquisiti che sembravano avere ottime prospettive di crescita, ad esempio quello relativo al settore delle energie da fonti rinnovabili, sono stati compromessi dalle vicissitudini del sistema regolatorio e dalle incertezze di un sistema di incentivi che ha di fatto affossato il mercato.

Nonostante tutto questo però Manutencoop non solo ha “retto” ma anzi è riuscita ad accrescere i volumi di attività nel proprio core business, il facility management: “L’incremento delle attività di pulizia e manutenzioni ha permesso di assorbire il venire meno di altri ambiti di attività, come la commessa Fiat, dimostrando una forte capacità competitiva”.

La riorganizzazione merita poi una sottolineatura particolare, soprattutto in un contesto quale l’Assemblea dei Soci: “Questa è una sede – ha specificato il Presidente – in cui è bene che si parli con chiarezza di questo processo, è un bisogno che sento per me stesso e per tutti i soci e gli stakeholders. Stiamo ultimando una ristrutturazione che ha consentito una riduzione consistente del personale impegnato nelle strutture indirette e generali. Ovviamente abbiamo condotto il tutto in linea con quanto previsto dalle norme contrattuali, attraverso accordi con le controparti sindacali in tutta Italia, con trattative individuali e abbiamo destinato risorse consistenti, lo vedremo nel dettaglio dei dati di bilancio, per gli incentivi e per la ricollocazione del personale in esubero. Con l’obiettivo di rendere, per quanto possibile, più contenuto l’impatto sociale negativo che necessariamente ha la messa in mobilità di una persona, cercando di mitigarne il più possibile le conseguenze sia per i lavoratori che per le loro famiglie”.

“Nonostante la crisi Manutencoop non solo ha retto, ma è riuscita ad accrescere i volumi di attività nel proprio core business, il facility managenent”

“In quale rapporto sta la ristrutturazione che stiamo completando con il nostro scopo sociale? C’è contraddizione?” è la domanda che si pone a questo punto Levorato. Sulla stampa, in un solo caso isolato, qualcuno ha accusato Manutencoop di aver compiuto chissà quale “macelleria sociale”, un’accusa senza fondamento, come dimostra anche soltanto il fatto che tutto il processo è sempre avvenuto in accordo con le organizzazioni sindacali.

Ma c’è di più: “Il nostro scopo sociale è dare stabilità, dignità, sicurezza al lavoro ed ai lavoratori e la crescita del numero dei lavoratori è un nostro fine. Ma questo, oggi e per le generazioni future, siamo in grado di perseguirlo solo se abbiamo una azienda in salute, un’azienda competitiva, efficiente, in grado di erogare servizi nel modo migliore al minor costo. I clienti non ci preferiscono perché siamo etici, perché siamo una cooperativa, anzi. Ci affidano, invece, appalti perché semplicemente facciamo le cose meglio e ad un costo minore di altri. Se non intervenissimo per tagliare situazioni che erodono il reddito dell’impresa invece di contribuire a crearlo finiremmo per mettere in discussione il nostro scopo sociale. Creeremmo le condizioni per il venire meno dell’azienda stessa”. Sta tutta qui la cultura d’impresa distintiva che ha fatto grande Manutencoop, in questo essere consapevoli che profitto e scopo sociale sono intrinsecamente legati: il primo è necessario per perseguire il secondo.

I NUMERI
(valori in mln di euro)

1.148,1 RICAVI DEL GRUPPO

71,2 REDDITO OPERATIVO

2,2 RISULTATO NETTO CONSOLIDATO

16.511 OCCUPATI 2010
(14.488 NEL 2009)

I NUMERI DEL 2010
E i numeri, come detto, rendono conto delle scelte strategiche condotte, in particolare per quanto riguarda la gestione della riorganizzazione.

I ricavi consolidati di Gruppo sono stati pari a 1.148,1 milioni di euro con una crescita, a parità di perimetro, contenuta rispetto all’anno precedente e lontana dai tassi di incremento degli ultimi anni (+17,9 il tasso medio annuo) ma decisamente positiva alla luce del contesto illustrato.

Anche il reddito operativo (Ebit) pari a 71,2 milioni di euro decresce rispetto ai 79,4 milioni del 2009, risultato che risentiva positivamente dei 23 milioni legati alla plusvalenza della vendita delle attività di Manutencoop Servizi Ambientali. È inoltre proprio sull’Ebit 2010 che risultano evidenti gli effetti degli accantonamenti straordinari (una tantum) legati al processo di riorganizzazione ai quali. Si aggiungono, poi, ulteriori accantonamenti effettuati in via prudenziale data la situazione di crisi e accantonamenti legati ai rischi sui crediti dei clienti privati. I costi della ristrutturazione producono effetti negativi anche, ovviamente, sul risultato netto consolidato pari a 2,2 milioni di euro a fronte dei 20,5 del 2009, risultato su cui incideva, tuttavia, per 15,9 milioni di euro la plusvalenza della cessione di MSA.

La situazione patrimoniale e finanziaria è caratterizzata da un lato da un incremento del patrimonio netto, dall’altro da un aumento del debito verso le banche: “Il patrimonio – spiega Levorato – è aumentato in modo significativo semplicemente perché abbiamo avuto apporti di capitali in MFM per l’acquisizione della ex Pirelli, mentre l’indebitamento cresce sia, in parte, per effetto della medesima
acquisizione, sia per l’allungamento dei tempi di pagamento dei clienti, una tendenza questa che si annuncia in ulteriore peggioramento anche nel 2011”.

Infine, un dato fondamentale, quello che è, con tutta l’oggettività dei numeri, la risposta a critiche e interrogativi circa il fatto che Manutencoop stia o meno continuando a perseguire il proprio scopo sociale di cooperativa di lavoro: l’andamento degli occupati. “Al 31 dicembre 2009 eravamo 14.488, alla fine del 2010 siamo 16.511, nonostante la cessione a fine 2008 di MSA che occupava oltre 1.500 persone e nonostante la riorganizzazione. A testimonianza del fatto che Manutencoop continua a creare nuove opportunità lavorative, del tutto in linea con la propria missione cooperativa”.

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