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Assemblea Soci

di Giancarlo Strocchia

A tu per tu con Manutencoop

Un colloquio franco, frammenti di vita aziendale, impressioni colte al volo ma un unico filo conduttore: il senso di trovarsi all’interno di un’unica grande famiglia. Al termine della parte più formale dell’ultima Assemblea dei Soci della Cooperativa un gruppo di colleghi si trova di fronte al fuoco di fila di domande di Massimo Cirri. una carrellata di impressioni, idee e esperienze all’insegna della sincerità.

L’Assemblea dei Soci di Manutencoop è per i Soci. Può suonare pletorico ma è così. E allora anche l’edizione 2019 ha concesso voce e palcoscenico proprio a loro, o quantomeno ad una nutrita rappresentanza di uomini e donne con esperienze e ruoli differenti, uniti dalla grande passione per il lavoro e, stando alle loro stesse parole, anche per l’azienda.

È Massimo Cirri il cerimoniere. Giornalista, autore e voce nota di Radio Rai, invita gli ospiti a raggiungerlo in proscenio.

In ordine rigorosamente alfabetico arrivano Marco Autelli, ex manager Pirelli e oggi facente capo alla struttura Operation di Rekeep con il ruolo di coordinatore della segreteria tecnica e Key Account Manager (KAM) dell’area Nord Ovest, Cinzia Cateri, KAM dell’area Centro, in Manutencoop dal 2004, Ivan Lagazzi, Energy Manager in azienda dal 1997, Cristina Ognibene, tra i più anziani aziendalmente (1991) e oggi RGO dell’area Emilia, Deborah Palmisano, dal 2004 in azienda è impegnata nel controllo di gestione nel settore del project financing, Donatella Trabuio, responsabile del gruppo operativo per l’area Nord Est e Fabio Veronese, 23 anni in Manutencoop, dal 2001 socio lavoratore e sovventore, e responsabile per la manutenzione idraulica in alcuni cantieri del Comune di Bologna.

La prima sollecitazione di Cirri riguarda due argomenti chiave del 2018, ovvero la fuoriuscita della Cooperativa da Legacoop e la sanzione comminata all’azienda dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in relazione alla gara Consip per le pulizie scolastiche.
In merito a Legacoop, la prima risposta che risuona nel bel chiostro coperto di Palazzo Albergati, e che raccoglie probabilmente un sentire comune, è quella di Marco Autelli secondo il quale “la sensazione è che Manutencoop sia più cooperativa delle imprese che oggi sono all’interno dell’associazione”.

Per Cinzia Cateri, l’elemento maggiormente caratterizzante del 2018 ha riguardato il ritorno del 100% della società nelle mani della Cooperativa e, quindi, anche dei soci. Per lei l’anno trascorso ha significato anche una esperienza significativa in Turchia, dove Rekeep ha avviato delle commesse nel settore del cleaning sanitario. “Un salto, quello da Pontassieve a Istanbul eccitante – racconta Cinzia - nonostante alcune difficoltà di comunicazione, e caratterizzato da affiatamento del gruppo di lavoro ed entusiasmo”. Sicuramente la dimostrazione che l’impegno di Rekeep verso mercati importanti e ancora inesplorati come quelli esteri si sta traducendo progressivamente in opportunità concrete.

“Un grande botta inaspettata e ingiusta secondo me” è stata per Cristina Ognibene la multa dell’Antitrust, “nonostante la quale non abbiamo mai mollato e siamo ancora qua, credendoci e lavorando ancor di più perché dobbiamo saltarne fuori”.

Anche per Ivan Lagazzi, la sanzione ha rappresentato solo un ingiusto “inciampo” che non ha assolutamente influito sulla produttività aziendale. “Abbiamo continuato a lavorare, non cambia molto nelle dinamiche della quotidianità - ha sottolineato - e sull’abbandono della Legacoop possiamo dire che non è certamente arrivato inaspettato, soprattutto per chi lavora quotidianamente negli uffici di Zola dove l’evento era nell’aria da diverso tempo”.

Deborah Palmisano, stigmatizza sulla questione multa. “La considero un’ingiustizia, ma non ci manca certo l’impegno e il coraggio per rialzarci. Anche lasciare Legacoop vuol dire dimostrare di saper stare sulle nostre gambe e credere in noi stessi”.

“È stato un evento abbastanza inaspettato - concorda Fabio Veronese - L’azienda comunque non rimarrà ferma in atteggiamento passivo, andremo avanti”.

Il confronto vira successivamente su questioni più personali. L’approdo da Pirelli, nel 2004, per Marco Autelli ha costituito un cambio piuttosto radicale. “Un’esperienza che mi ha stimolato, mi sono trovato immerso in un contesto molto diverso. L’elemento che mi ha colpito subito – racconta Marco – è stato il forte legame che intercorre tra i dipendenti e la società, un senso di adesione che raramente ho riscontrato altrove, una vera proprietà condivisa”.

Per Cinzia Cateri, l’esperienza turca è stata la dimostrazione di come l’azienda sostenga la crescita delle proprie risorse. “Se penso che nel 2004, quando sono entrata in azienda ero un’operatrice semplice e oggi ho contribuito a portare un po’ di Italia all’estero”. Lo stesso può dire Deborah Palmisano, che convocata al colloquio per un altro ruolo chiese di occuparsi di controllo di gestione nonostante non lo avesse mai fatto.
“Mi fu risposto che avrei potuto provare, e ho scoperto che è proprio ciò che avrei sempre voluto fare”.

Donatella Trabuio inserisce nel 2018 una importante prova lavorativa. “L’Area Nord Est ha avviato una commessa per un importante ospedale di Treviso. Un impegno che ci ha costretto inizialmente ad uno sforzo considerevole, con giornate lavorative che partivano alle 4 del mattino per concludersi alle 23. Sicuramente faticoso, ma anche l’occasione per acquisire maggiore consapevolezza sulle competenze e sviluppare fiducia in noi stessi”.

Sul futuro Deborah Palmisano ha le idee chiare: “sono fiduciosa perché la società è sempre stata sorprendente. Chi ci guida si è dimostrato sempre precursore in tema di assetti societari, ha avuto una visione prospettica importante e penso che possiamo avere fiducia”.

Insomma, forse perché sotto i riflettori si è più propensi ad essere clementi, ma si fa fatica a trovare una voce fuori dal coro nel dibattitto. Ma è facile percepire l’atteggiamento di profonda sincerità delle risposte. Chi conosce un po’ la realtà di Manutencoop/Rekeep sa bene che il clima di collaborazione e la coesione non mancano.

Come in ogni azienda nel mondo potranno sorgere contrasti di tanto in tanto, ma forse, proprio sulla capacità di superare tante difficoltà e, comunque, sulla fermezza manifestata dai vertici nel traghettare l’azienda verso traguardi sempre più ambiziosi e tenere dritto il timone verso la crescita si è fondato nel tempo un rapporto di stima e di fiducia che oggi costituisce la forza di questa grande realtà imprenditoriale.

Agosto 2019

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