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Viaggi


Un viaggio tra terme, natura e golosità

Gianluca Goracci

Articolo a cura di Andrea M. Campo


Viaggi

Una terra di confine dalla storia antica, tra la Toscana e il Lazio e a un tiro di schioppo dall’Umbria, nata sulle tracce di insediamenti rupestri e puntellata, qua e là, dai borghi e medievali e dai profili massicci delle rocce di tufo.

La posizione è molto favorevole: siamo a dieci minuti dalla provincia di Viterbo e l’Umbria è a due passi. Nel raggio di pochi chilometri troviamo il Lago di Bolsena, dove è possibile fare delle gite a cavallo o in bicicletta, e poco più in là le Terme di Saturnia. Per chi ama il mare, le spiagge dell’Argentario sono raggiungibili in meno di un’ora. In tutta la zona sono presenti necropoli etrusche con lunghi sentieri (“le vie cave”) scavati nel tufo. A Sovana si può ammirare la Tomba Ildebranda” (che deve il suo nome a Ildebrando da Sovana, vissuto nell’XI secolo e salito al soglio pontificio con il nome di Papa Gregorio VII n.d.r.).

GIANLUCA GORACCI

Building Manager di Manutencoop per l’ASL di Grosseto, racconta le bellezze della sua terra nel triangolo compreso tra Pitigliano, Sovana e Sorano, zona di importante interesse archeologico e di grandi parchi dove la natura è incontaminata.

Inoltre, qualche anno fa, è stato rinvenuto il tesoro di Sovana costituito da monete d’oro risalenti al V secolo ed esposti nel Museo di San Mamiliano. A Sorano invece sono imperdibili la Fortezza Orsini, con i suoi bastioni e camminamenti sotterranei, ed il “Masso Leopoldino”, singolare monumento costituito da un’enorme rupe tufacea sulla quale svetta la torre dell’orologio. Gianluca non può dimenticare il suo paese nativo: Castell’Azzara, citata da Dante nella Divina Commedia. Il nome del borgo nasce da una leggenda secondo cui due fratelli Aldobrandeschi scommisero la proprietà in una partita a zara: oggi i dadi sono nello stemma del comune di Castell’Azzara. Vicino a Sorano, poi, nella frazione di San Quirico, c’è Vitozza, uno dei più grandi insediamenti rupestri del Centro Italia con un centinaio di grotte abitate fino al secolo scorso e usate come rifugio durante la guerra. Continuando il sentiero segnalato è possibile fare delle escursioni scendendo dalle colline nelle gole formate dal Lente, un torrente che sfocia nel fiume Fiora, ed è bellissimo vedere come cambia la vegetazione intorno: è molto particolare il vecchio acquedotto chiamato “il ponte dei Bicchieri”. Infine, a Pitigliano, c’è il ghetto dove vive ancora una piccola comunità ebraica e dove c’è una piccola sinagoga e qualche negozio che prepara dolci e pietanze tipiche”. Nella zona sono frequenti sagre, feste e rievocazioni storiche”.

In agosto, nel piccolo borgo di Castell’Ottieri, viene organizzata una cena medievale, una sorta di rievocazione del banchetto alla corte degli Ottieri, cui partecipano gli abitanti vestiti con costumi dell’epoca. Con pochi euro si può prenotare la cena che è a base di pietanze storiche e si può assistere a spettacoli in voga nel medioevo. A settembre, nel centro storico di Pitigliano, c’è la festa delle Cantine che nasce dalla tradizione di svuotare le cantine dal vino prima della vendemmia successiva. Per tre giorni è possibile assaggiare il buon vino delle cantine della zona come il Bianco di Pitigliano, che non ha nulla da invidiare ai più famosi Morellino di Scansano o Brunello di Montalcino, comunque prodotti nelle stesse zone o aree vicine”.

Nelle sagre è possibile gustare salumi, formaggi tipici e il tortello maremmano fatto a mano che è grande come un portafoglio. Sono tipiche della nostra zona anche l’acqua cotta, una zuppa molto saporita in cui alcuni aggiungono l’uovo, e lo sfratto, un dolce a forma di sigaro con miele e noci che viene tagliato a fette”. “In tutto il territorio - conclude Gianluca - ci sono molti agriturismi che offrono cibo di qualità a prezzi bassi. A Sorano c’è “Il Vecchio Fienile” che può ospitare anche i camperisti, e “L’Aia del Tufo” che produce farine da grani antichi biologici con basso contenuto di glutine. Vicino San Quirico invece c’è l’agriturismo “Sant’Egle” che produce, tra le altre cose, prodotti cosmetici biologici”.

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