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Il Pacifico nel cuore

Renee Bote

Articolo a cura di Andrea M. Campo
Viaggi

Il caldo tepore dei caminetti accesi e le candele rosse sul tavolo annunciano l’avvento di un nuovo anno in cui ognuno, con gentile malinconia, rivive il passato o i natali distanti svelando la rinnovata speranza di un ritorno. E, a volte, questa speranza ci porta lontano in un altro paese, in un’altra terra fino all’altro lato del mondo.

Nel Sud-est asiatico in quelle isole che presero il nome dal re Filippo II di Spagna è ancora vivido il tragico ricordo del tifone che le ha messe in ginocchio ma già si lavora per la ricostruzione.

Renee Bote, originaria delle Filippine, vive in Italia da tanti anni, fortunatamente non ha perso amici e parenti nel disastro – “vivono tutti molto lontani dai centri colpiti” chiosa la donna – e con nostalgia e un pizzico di orgoglio vuole raccontare le bellezze del suo Paese, dimenticando, per un attimo, la paura degli ultimi mesi. “Ciò che più ricordo con piacere e che vorrei ritrovare – spiega la dipendente Manutencoop – sono le tradizioni e le nostre feste: chiunque vada nelle Filippine dovrebbe partecipare alle nostre feste. Ad esempio, pur essendo cattolici, il rito del matrimonio è diverso dal vostro. È molto divertente parteciparvi; tutto inizia con la donazione delle doti da parte delle famiglie, un animale o un pezzo di terra ad esempio, e poi, dopo la cerimonia ufficiale, c’è una festa bellissima dove gli sposini sono costretti a ballare fino a quando la musica non si ferma. Durante le danze tutti i parenti e gli amici attaccano soldi addosso ai festeggiati fin quando gli abiti non scompaiono sotto le banconote.

RENEE BOTE

Ha cominciato a lavorare come operaia in Manutencoop nel 2003 per una sfida fra amiche. Solo lei è stata assunta e oggi gestisce alcuni cantieri per il servizio Igiene nell’area bolognese.

Nel periodo di Natale, invece, dal 16 al 24 dicembre si va a messa ogni giorno alle 6 del mattino e dopo ci si riunisce tutti in ‘Karenderia’ per fare colazione. Altra tradizione natalizia è il ‘caroling’ in cui i bambini vanno di casa in casa a cantare le canzoni natalizie per raccogliere fondi e aiutare le persone povere della comunità, come uno studente indigente oppure un senzatetto. Quando ero piccola, ricordo, festeggiavamo la vigilia in strada: tutti i vicini si riunivano, ognuno portava qualcosa e cenavamo insieme su delle tavolate lunghissime”. Nonostante Renee apprezzi la cucina italiana sono diversi i piatti del suo Paese che raccomanda. “In questa stagione si fa il puto bung bung (o puto bungbong) un dolce di riso cotto nel bambù con burro e cocco, e si beve la ‘tuba’, una bevanda fatta all’interno dell’albero di cocco.”. Un pietanza succulenta che non manca mai alle feste è il maiale. “Immancabile in occasione delle feste è il ‘lechon’ che è simile alla vostra porchetta ma si usano i maiali più grandi con soia, cipolla, sale, pepe e zucchero oppure il ‘morcon’ che è come il vostro rollè di manzo. Il piatto più buono è sicuramente la ‘tinola’ che è fatta con il pollo, la papaya acerba, lo zenzero e le foglie dei peperoncini. Qui in Italia è difficilissimo trovare al mercato sia la papaya acerba sia le foglie di peperoncino”.

Per chi ama le antiche tradizioni Renee consiglia di visitare Baguio, metà ambita dagli sposi “In questa città – spiega la donna – è sempre primavera e nei dintorni c’è una tribù, gli ‘Ifugao’ che celebrano una particolare festa dei morti che, sicuramente, è da vedere. I corpi non vengono sotterrati ma messi in un grande vaso. Poi, lungo i fianchi delle colline coltivano il riso a terrazze e il paesaggio è bellissimo. Un’altra meraviglia è nella provincia di ‘Palawan’ dove c’è un fiume sotterraneo lungo 50 chilometri, con l’acqua limpidissima ma è un posto molto frequentato. A chi vuole la tranquillità e il contatto con la natura consiglio ‘Sebu’, una zona con bellissime spiagge bianche e tutto realizzato in legno e bambù per rispettare la natura.”. Un ultima imprescindibile metà per Renee è il museo dedicato a Josè Rizal: “ È il nostro eroe nazionale e ha cambiato la vita di tutti noi. Nel museo è possibile vedere gli oggetti che gli sono appartenuti, i suoi scritti e altre cose interessanti”.

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