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Il Benin di Souzana

Souzana Ovbiebo
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Sul filo del ricordo e della nostalgia, Souzana Ovbiebo, dipendente di Manutencoop, racconta la bellezza e la vivacità culturale di Benin City, capitale dello stato di Edo, nella Nigeria meridionale, dove ammirare il maestoso palazzo del re, partecipare ad antiche cerimonie e visitare il Benin National Museum per ammirare le raccolte di terrecotte, bronzi e maschere che si utilizzano nelle cerimonie.

SOUZANA OVBIEBO

Giunta in Italia poco più di dieci anni fa, Souzana ha iniziato a lavorare per Manutencoop come addetta alle pulizie nella sede centrale di Zola Predosa (Bologna) dove lavora tutt’oggi. È diventata socia nel 2010. Non vede l’ ora di trascorrere qualche giorno nella sua terra natale per gustare nuovamente la Pounded Yam e sorseggiare un buon bicchiere di palm wine.

Seguendo le rotte delle sabbie sospese sull’harmattan, l’arido vento africano che spinge masse d’aria calda verso la fascia sub sahariana, giungiamo a nord del delta del Niger in quello che fu il prospero Regno del Benin. Souzana, da diversi anni in Italia, ricorda con piacere la sua città natale Benin City, capitale di Edo, uno stato della Nigeria meridionale tra il Kogi, il Delta e l’Ondo. Ancora vivido è il ricordo della sua terra e delle sue tradizioni e con entusiasmo racconta le bellezze e il folclore locale

Benin city è una delle più grandi città dell’Africa occidentale, il clima è caldo e molto umido.
Il paesaggio è ricco di palme da cui estraiamo un olio con cui realizzare diversi prodotti. Uno dei posti più belli è l’Oba Palace (Palazzo del Re ndr) dove ogni anno si svolge l’Igue Festival: una sorta di Natale che dura circa una settimana. In questo periodo i vari membri delle casate rendono omaggio al re”.

La cerimonia di origini antiche del popolo Edo è caratterizzata da danze e balli propiziatori e alcuni sacrifici rituali per ringraziare gli dei.

Un altro luogo da vedere è il Benin National Museum dove sono raccolti oggetti di terracotta, figure in bronzo, pezzi in ghisa e le maschere che si utilizzavano nelle cerimonie”.

Le celebri teste realizzate in ottone sono prodotte con una tecnica che risale al XIII secolo ma già presente in Africa sin dall’antico Egitto.

Un altro importante evento – prosegue Souzana – è il carnevale di Calaba, una città nella parte meridionale della Nigeria. È un evento importantissimo durante il quale si prepara un piatto buonissimo: una zuppa con carne, pesce, ogni tipo di verdura, funghi e diverse spezie, tutto all’interno di una grande pentola. Nella città di Oloten in Orhionmwon (una delle 18 Local Government Area o Area ad amministrazione Locale dello stato di Edo; corrispondono alle nostre regioni ndr) si svolge un festival simile, con una cerimonia tradizionale per purificare la terra”.

Spostandosi verso nord, nel cuore della Nigeria, si giunge nella capitale caratterizzata un imponente altipiano monolitico.

Ad Abuja c’è la bellissima residenza presidenziale costruita sull’Aso Rock, una gigantesca roccia verso la periferia. Attorno ad essa ci sono anche la Corte Suprema nigeriana e il Nigerian National Assembly”.

SE FOSSE
UN LIBRO...

“Ebano” (1998)

scritto da Ryszard Kapuscinski

Il lungo viaggio del giornalista polacco attraverso le bellezze e le vicende dell’Africa fin dal suo arrivo in Ghana nel 1957.

Verso est, racconta Souzana, si alzano le bellissime Adamaoua mountains con il Gashaka-Gumti National Park, il più grande parco della Nigeria che si estende su 6.731 chilometri quadrati di deserto. Il nome del parco deriva da due più antichi insediamenti della regione: Gashaka e Gumti. Altra meta caldamente consigliata da Souzana è lo Yankari National Park, grande parco naturale situato nella parte sud-centrale di Stato Bauchi, nel nord-est della Nigeria. Ricco di numerose sorgenti naturali di acqua ha una grande varietà di flora e fauna ed è stato segnalato come il più grande parco nazionale della Nigeria. Incredibili mete devono corrispondere altrettanti mirabili piatti: per questo Souzana consiglia la Pounded Yam o Iyan -“una sorta di patata dolce che pestata e cotta è come la polenta” sottolinea- da accompagnare con la zuppa Egusi con semi di melone, ortaggi a foglia, vari vegetali, carne e poi insaporita con olio rosso e pepe; e per concludere un dolce fatto con farina di riso, yogurt, frutta e zucchero. Ovviamente tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino di palma (palm wine) o birra di palma.

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