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Il gruppo

traduzione: eng | عربي

di Chiara Filippi

Primi in elevazione

Una start up che si è trasformata in un’esperienza di successo. Con Mia S.p.A. il gruppo manutencoop è entrato nel settore dell’installazione e gestione degli impianti di elevazione dalla porta principale insidiando il monopolio delle grandi multinazionali anche attraverso le molteplici acquisizioni eseguite dal 2009, anno della sua costituzione, fino ad oggi.
“Ma i nostri obiettivi sono ambiziosi – sottolinea l’amministratore delegato Lamberto Cuppini – puntando a diventare la prima azienda italiana del settore”.

É nata solo poco più di 3 anni fa ed oggi gestisce già 17.000 impianti, tra ascensori, montacarichi e scale mobili. È MIA S.p.A., la società del Gruppo Manutencoop specializzata nella gestione e manutenzione di impianti di sollevamento. Operativa dal 2009 con una piccola “dote” di 1600 impianti è ora tra le prime aziende italiane del settore, dietro a colossi multinazionali come Otis, Kone, Schindler e Thyssen.

SE FOSSE
UNA CANZONE...

“Love in
an elevator”
(1989)

degli Aerosmith

Prima traccia dell’album Pump scritta da Steven Tyler e dal chitarrista Joe Perry prodotto da Bruce Fairbairn.

Ultimamente MIA ha anche “portato a casa” un importante risultato: la certificazione BS OHSAS 18001. Ha, cioè, certificato il proprio sistema di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori con un’organizzazione che permetterà all’azienda di continuare a gestire, monitorare e migliorare in “modo sistematico” la sicurezza dei dipendenti (attraverso l’identificazione dei pericoli, la valutazione dei rischi e l’individuazione delle modalità di controllo) puntando su requisiti quali “l’applicazione di un sistema pensato appositamente per eliminare o minimizzare i rischi al personale e a quanti potrebbero essere esposti ai pericoli associati alle attività lavorative dei tecnici, la definizione di programmi e obiettivi specifici, la definizione di compiti, responsabilità e deleghe adeguati a garantire, monitorare e misurare l’effettiva gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e lo svolgimento di audit interni ad intervalli pianificati”. “Garantiamo che i nostri lavoratori ma anche chi utilizza i nostri impianti, esca di casa la mattina e vi rientri serenamente la sera” chiosa Lamberto Cuppini, amministratore delegato della società. E proprio a Cuppini, al vertice di MIA dalla sua nascita, chiediamo di raccontarci come è cresciuta l’azienda, quali sono i suoi punti di forza e dove vuole arrivare.

Nel 2009 eravate una start up, come siete cresciuti così in fretta?

Ovviamente la “mamma” Manutencoop, che credeva nel progetto, ci ha dato le risorse finanziarie necessarie per crescere. Risorse che ci hanno permesso di fare acquisizioni mirate di aziende medio piccole e che oggi ci garantiscono un presenza su quasi tutto il territorio nazionale. Siamo comunque, a livello organizzativo, partiti da zero.

Anche perché il settore in cui opera MIA è per certi aspetti profondamente diverso dal mercato di Manutencoop e di altre società del Gruppo…

Sì, noi ci rivolgiamo a un mercato per così dire “retail”; per intenderci il piccolo condominio è il nostro principale cliente. Non ci rivolgiamo quindi solo alla grande struttura ospedaliera o al patrimonio immobiliare di una grande azienda. Proprio per questo motivo siamo stati autonomi nel pensare e mettere a punto sia un sistema informatico-gestionale, che utilizzano ormai tutte le filiali e le società del gruppo, sia le necessarie competenze in ambito legale e di controllo di gestione: tutte queste funzioni lavorano comunque in stretto contatto con le rispettive funzioni di gruppo che coordinano le attività.

L’acquisizione e l’integrazione di aziende diverse su tutto il territorio nazionale non deve essere stata una passeggiata…

È stato e continua ad essere un grande impegno. Basta pensare che in 4 anni abbiamo acquisito 14 società e gestito la fusione di 8 aziende. Processi non semplici che, tuttavia, ci stanno garantendo oggi gli obiettivi attesi in termini di crescita e di operatività. Abbiamo una sede centrale a Modena, filiali operative a Milano, Torino, Varese, Roma e Catania e 4 società partecipate. I dipendenti diretti di MIA S.p.A. sono 72, ma se parliamo di tutto il Gruppo arriviamo a 172 lavoratori.

In un mercato dominato dalle multinazionali quale è il punto di forza di una nuova realtà come la vostra?

“In 4 anni abbiamo acquisito 14 società e gestito la fusione di 8 aziende. Processi non semplici che, tuttavia, ci stanno garantendo oggi gli obiettivi attesi in termini di crescita e di operatività.”

Direi che noi offriamo, per così dire, un prodotto più “sartoriale” rispetto alle multinazionali. Garantiamo impianti su misura, particolarmente richiesti nel caso di edifici di pregio, ammodernamenti o installazioni in immobili preesistenti. MIA svolge principalmente tre tipi di attività: la manutenzione preventiva degli impianti garantendo anche il servizio di reperibilità in caso di guasti e l’ammodernamento di impianti esistenti che richiedono una particolare progettazione e un’attenta analisi delle richieste del cliente, incluse attività relative a riparazioni di notevole entità. Per quanto riguarda il mercato delle nuove installazioni per il momento ci siamo dedicati ad impianti in edifici già esistenti: in questa attività crediamo che la nostra “flessibilità” sia stata e sia tutt’ora un’arma vincente. Nel corso del 2013 valuteremo se e come entrare nel mercato delle nuove installazioni “da cantiere”.

Quindi chi sono principalmente i vostri clienti?

In larga parte si tratta di privati e tra questi per l’80% singoli condomini. Il resto sono strutture alberghiere, centri direzionali, qualcosa nel settore industriale. In molti casi siamo fornitori di Manutencoop, soprattutto in ambito pubblico: gestiamo ad esempio parte degli impianti del Gruppo Telecom, quelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dell’Università di Tor Vergata a Roma, nonché gli impianti ubicati negli ospedali di Busto Arsizio, Saronno e Tradate.

E domani? Siete diventati già abbastanza grandi ma dove volete arrivare?

Dal fatturato pari a zero del 2009 siamo arrivati ad una stima dei ricavi a fine 2012 superiore ai 20 milioni di euro. È un risultato soddisfacente. Per il futuro puntiamo, ovviamente, ad aumentare la penetrazione nel territorio italiano. Oggi siamo “forti” in Emilia-Romagna, Trentino, Lombardia, Veneto, Lazio e Sicilia. Abbiamo ancora margini di crescita. L’obiettivo, possiamo dirlo, è diventare la prima azienda italiana del settore.

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