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Iniziative speciali

di Andrea M. Campo

La Cooperazione che “Libera”

Nonostante i continui atti di intimidazione, l’associazione Libera Terra non rinuncia a diffondere, attraverso il recupero delle terre confiscate alle organizzazioni criminali, una autentica cultura della legalità. Al loro fianco da sei anni si è schierato il gruppo di “cooperare con libera terra”, di cui fa parte anche manutencoop, che si è fatto promotore di un “protocollo di legalità” che ha definito una white list di imprese virtuose. “Ci assumiamo questo impegno – ha ribadito il presidente di Cooperare con Libera Terra Gianpiero Calzolari – perché la legalità e la giustizia convengono a tutti”.

É la prova evidente di una sconfittaa, testimonianza di un crescente desiderio di legalità e giustizia, e al tempo stesso, una manovra per intimidire le cooperative che hanno scelto di investire risorse sulle terre confiscate alla mafia. Dai primi giugno con frequenza crescente, alla vigilia di un raccolto o di una consegna, le organizzazioni criminali danno alle fiamme le produzioni agricole o i campi coltivati dalle società consortili di Libera Terra, l’associazione fondata da Don Luigi Ciotti, che riunisce le cooperative che gestiscono strutture produttive e terreni sottratti alle organizzazioni mafiose: in pochi giorni sono andati in fumo oltre di 2.000 piante di agrumi e 100 ulivi della cooperativa Beppe Montana Libera Terra nel catanese, 6,5 ettari di grano e 1.500 piante di pomodoro della cooperativa Terre di Puglia Libera Terra nel brindisino e 35 ettari di uliveti secolari (circa 3.800 ulivi), per un danno complessivo di oltre 500.000 euro.

SE FOSSE
UN FILM...

“I cento passi” (2000)

di Marco Tullio Giordana
e con Luigi Lo Casci

La vera storia di Peppino Impastato vittima della mafia nella Cinisi omertosa di Tano Badalamenti.

“Risulta evidente il tentativo, da parte delle mafie, di rendere il più difficile possibile e di arrestare il processo di crescita e sviluppo delle cooperative di Libera Terra che stanno dando lavoro a oltre 150 famiglie e stanno raggiungendo importanti livelli di qualità produttiva e aziendale – ha dichiarato Gianpiero Calzolari, Presidente di Cooperare con Libera Terra - abbiamo sempre predicato la normalità e la quotidianità del nostro agire e del nostro sostenere con discrezione e con continuità Libera e i giovani cooperatori di Libera Terra, ma di fronte ad atti straordinari come quelli accaduti in queste settimane occorre uno sforzo straordinario della nostra rete e del movimento cooperativo tutto come risposta netta e ferma ad un tentativo di aggressione delle mafie”.

Per sostenere Libera Terra, sei anni fa, Manutencoop e altre grandi realtà cooperative del bolognese, hanno dato vita a Cooperare con Libera Terra, un’agenzia per lo sviluppo cooperativo e la legalità. Scopo del gruppo è quello di “consolidare e supportare lo sviluppo imprenditoriale delle cooperative che gestiscono beni e terreni confiscati al crimine organizzato”, tramite il trasferimento di competenze e di professionalità e attraverso la creazione di percorsi comuni tra imprese, associazioni e istituzioni di territori diversi. A questo scopo all’inizio di giugno a Castel Volturno, nella sede della cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana, si è tenuta la Sesta Assemblea dei Soci di Cooperare con Libera Terra dove è stato presentato un “Protocollo di Legalità” di Legacoop Bologna. Il Protocollo, ancora in via sperimentale (e sostenuto dal ministro Anna Maria Cancellieri), si fonda sul principio della white list: un elenco di imprese virtuose che possano garantire i principi di legalità, libera concorrenza e tutela dei diritti dei lavoratori ed evitare, così, i fenomeni di contatto con imprese mafiose bonificando il mercato.

“Il Protocollo di Legalità si fonda sul principio della white list: un elenco di imprese che possano garantire i principi di legalità, libera concorrenza e tutela dei diritti dei lavoratori.”

“Quando tutti si rendono disponibili a fare la loro parte non come atto straordinario, ma come atto ordinario, nella normalità e quotidianità del loro lavoro. Ecco allora, assumersi l’impegno, fare la propria parte, con continuità e umiltà perché la legalità e la giustizia convengono a tutti” ha detto Gianpiero Calzolari durante i lavori dell’assemblea dove Manutencoop è stata rappresentata da Luca Stanzani responsabile del Servizio Comunicazione e Responsabilità Sociale.

Ma già diverso tempo, Manutencoop, ha aperto le porte alla politica di legalità e promozione del lavoro di Libera Terra; risale a dicembre, infatti, l’inaugurazione del GAS nella sede centrale dell’azienda a Bologna. Il Gruppo di acquisto Solidale ha portato all’acquisto di prodotti agricoli con marchio Libera Terra che garantisce, in fase di produzione, solidarietà, promozione di tradizioni gastronomiche locali e sostegno della biodiversità: il ricavato della vendita di questi prodotti supporta tutte quelle piccole cooperative che ogni giorno “contendono il consenso alle mafie e creano lavoro pulito” e nella legalità. Manutencoop, inoltre, ripeterà anche quest’anno il progetto per un itinerario turistico in Sicilia nelle terre confiscate alla mafia: un suggestivo percorso – il cui costo resterà in quota parte a carico di Manutencoop - nelle località siciliane, per visitare le realtà in cui operano i cooperatori, per incontrare alcuni dei protagonisti della lotta antimafia e ripercorrere quei luoghi che hanno segnato la storia siciliana.

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