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Sei in: webAmbiente / numero 2 - 2011 / Consigli verdi

CONSIGLI VERDI

A tu per tu con la natura
Curarsi di “natura”

traduzione: eng | عربي

Dall'Olio

di Gabriele Dall’Olio
biografia

Le nostre piante, come noi stessi, preferiscono rimedi naturali e cure biologiche rispetto all’uso di sostanze sintetiche o chimiche che, alla lunga, possono arrecare più danni che vantaggi. In questo articolo vengono proposte alcune metodologie che, pur intervenendo efficacemente sui problemi, preservano l’equilibrio ambientale a favore del verde e dell’uomo.

I metodi utilizzati nell’ultimo secolo per la cura del verde, intesa in senso lato (agricoltura, orticoltura e verde ornamentale), hanno rotto un equilibrio naturale esistente da sempre ma, purtroppo, difficile da mantenere. Solo negli ultimi decenni si è acquisita progressivamente la consapevolezza che non si poteva più andare avanti così e si è iniziato a parlare di lotta integrata e di lotta biologica. Si è capito, a proprie spese, che trattare indiscriminatamente le piante per combattere malattie e carenze di vario tipo portava, alla lunga, a danni incalcolabili, sia direttamente verso l’uomo che verso l’ambiente. In questo articolo, e successivamente nel prossimo numero del giornale, non si vuole parlare dei sistemi innovativi, che si sono diffusi e si stanno consolidando in agricoltura o nelle manutenzione del verde pubblico e che tengono sempre più in conto la necessità di un minor impatto ambientale nella gestione delle colture. Si tenterà invece di segnalare i più interessanti metodi di lotta biologica utilizzabili dal singolo hobbysta nel giardinaggio e nell’orto familiare, con una attenzione particolare alla loro reale applicabilità. Alcuni di questi appartengono alla tradizione “classica”, altri sono fra i più moderni ed innovativi, tutti comunque di provata efficacia e si spera quindi di grande utilità nella gestione del verde di casa, sia esso rappresentato da un arbusto da fiore oppure da una pianta di pomodoro.

Consigli Verdi
L’ALLICINA È ANTIBIOTICO
E ANTIFUNGINO

MACERATO DI AGLIO
La pianta dell’aglio è molto famosa per tante sue proprietà e nel passato si sa che veniva utilizzato anche nella lotta contro i parassiti. L’allicina infatti, potente antibiotico e antifungino, è presente in elevate quantità nell’aglio e, unita ad altre sostanze, ha un’azione repellente nei confronti di acari, afidi e tignole. L’aglio inoltre possiede riconosciute qualità antibatteriche e si dimostra efficace nel rallentare malattie fungine come la peronospora, oltre a combattere, se distribuito nel terreno, alcuni tipi di nematodi. Il modo migliore e più semplice di usarlo è quello di tritare 100 grammi di spicchi, anche secchi e dimenticati in cucina da un pezzo, e metterli in 10 litri d’acqua lasciandoli macerare per almeno 3-4 giorni, dopodiché lo si può impiegare direttamente sulla pianta versandolo delicatamente sulle parti attaccate. L’operazione è da eseguire alla sera per non creare bruciature alle foglie. Una volta filtrato, però, può essere applicato molto più comodamente con l’utilizzo di un vaporizzatore. La tempestività è molto importante per la riuscita della cura: intervenendo nelle primissime fasi del focolaio si avranno maggiori probabilità di successo.

Consigli Verdi
MACERATO D’ORTICA
CONTRO AFIDI
E RAGNETTO ROSSO

MACERATO DI ORTICA
Il macerato d’ortica trova vastissimo impiego nell’agricoltura biologica; si ottiene a partire dalle foglie delle comuni ortiche e per prepararlo si utilizza la pianta intera ma senza radici. Il periodo migliore per la raccolta è agosto, prima della formazione dei semi, anche se la regola non è tassativa e si possono raccogliere le piante ogniqualvolta sia necessario. Si prepara la “poltiglia” utilizzando un chilogrammo di pianta fresca per ogni litro d’acqua il tutto da mescolare in un contenitore possibilmente non metallico. Il recipiente non deve essere chiuso ermeticamente per permettere il ricambio d’aria ed è necessaria una energica mescolata almeno una volta al giorno. Facendo questa operazione si sprigiona un intenso odore, che può essere ridotto unendo al preparato una manciata di polvere di roccia prima di ogni rimescolata. Il prodotto così ottenuto si somministra di solito con un erogatore a pompa, previo filtraggio dal recipiente dove è avvenuta la macerazione, per evitare di intasare gli ugelli dello spruzzatore. Si distribuisce sia sulle piante che sul terreno ove vi siano insetti. Se la macerazione è durata circa un giorno può essere utilizzato concentrato, spruzzato sulle foglie, per combattere gli afidi, se la macerazione è durata 4 o più giorni deve essere diluito nel rapporto di 1:1 per combattere afidi e ragnetto rosso.

INSETTICIDI A BASE DI PIRETRO
I composti organici chiamati piretrine vengono estratti essenzialmente dai capolini essiccati e polverizzati del Piretro (Chrysanthemum cinerariifolium) Il piretro è attivo contro molti tipi di parassiti: si va da diverse specie di afidi, psille, coleotteri, cimici delle piante, mosca bianca (adulti), lepidotteri (larve), cavolaia, dorifora (larve), moscerino del pomodoro e della frutta e altri insetti ancora. Agisce per contatto e va dunque indirizzato con attenzione verso gli insetti da eliminare, l’azione delle sostanze attive è di tipo “neurotossico” e per questo paralizza il corpo dell’insetto colpito. L’effetto del piretro dura più o meno 48 ore e si attenua in presenza di luce intensa e temperatura alta: per questa caratteristica è consigliato il suo utilizzo nelle ore serali. Va comunque usato con una certa prudenza perché il piretro è nocivo anche per alcuni insetti utili come le api e soprattutto lo è per i pesci. È importante, al momento dell’acquisto dei prodotti a base di piretro presenti sul mercato, controllare che le sostanze utilizzate siano naturali e non sintetiche. Se fra i componenti vi sono infatti i piretroidi quest’ultimi sono di origine sintetica e molto più tossici e persistenti nell’ambiente, motivi che devono vivamente sconsigliarne l’utilizzo.

BACILLUS THURINGIENSIS
Un eccellente antagonista naturale dei lepidotteri, pilastro della lotta biologica, efficace contro molti fitofagi ed al contempo innocuo per la stragrande maggioranza degli animali: è il Bacillus thuringiensis. Parliamo di un batterio del terreno che produce un cristallo proteico che in un ambiente a pH altamente basico innesca un meccanismo capace di produrre una tossina paralizzante dell’apparato digerente dell’ospite con conseguente, rapida morte. Detto in parole povere l’insetto fitofago si nutre di una pianta infettata dal Bacillus th., quest’ultimo produce la tossina che blocca l’intestino dell’insetto stesso e che lo porta velocemente alla morte. Le condizioni ideali perché questo accada le si trovano solo negli organismi che possiedono un apparato digerente con pH superiore a 9 (ambiente alcalino come si diceva prima) il che si riscontra solo in specifici gruppi di animali come le zanzare e le larve di lepidotteri, escludendo tutti i mammiferi, i pesci, gli uccelli e praticamente tutti gli insetti utili. I prodotti a base di questo batterio sono facilmente reperibili sul mercato, attenzione però, non tutte le varietà di Bacillus thuringiensis in commercio sono efficaci allo stesso modo e per tutti gli insetti dannosi: se per combattere le zanzare serve il B. thuringiensis var. Issraelensis, per la lotta ai lepidotteri dobbiamo usare le varietà Kurstaki. Quest’ultima è quella che ci interessa di più per la sua efficacia verso molti lepidotteri come ad esempio:processionaria, cavolaia, nottuidi, tignole, piralidi, anarsia, etc. Va applicato per irrorazione lo stesso giorno nel quale viene preparato il prodotto e va somministrato preferibilmente alla sera, la sua azione dura circa sette giorni e in caso di pioggia va ripetuto il trattamento.

Le tecniche più importanti riconosciute nella lotta biologica si basano sull’utilizzo di:

MEZZI AGRONOMICI:

utilizzano le tecniche agronomiche che contribuiscono a diminuire la possibilità di attacchi parassitari come ad esempio l’uso di specie o varietà di piante meno suscettibili alle malattie, la sterilizzazione dei terricci, fino ad arrivare alla eliminazione manuale degli insetti dannosi!

MEZZI CHIMICI COMPATIBILI CON L’AMBIENTE:

utilizzano prodotti chimici inorganici a bassa tossicità ammessi dai regolamenti CEE in materia. Questi prodotti sono a base di sali di rame, zolfo, potassio e polisolfuri.

MEZZI BIOLOGICI:

utilizzano gli antagonisti naturali del patogeno come ad esempio insetti predatori oppure prodotti di derivazione naturale (estratti di piante) come ad esempio prodotti a base di piretro.

MEZZI BIOTECNOLOGICI:

nuovissima metodologia che utilizza essenzialmente feromoni che sono sostanze chimiche che gli insetti adoperano per comunicare fra loro. La scoperta e l’isolamento di queste sostanze ha permesso una vera e propria rivoluzione nel settore della protezione fitosanitaria, introducendo uno strumento utile sia per il monitoraggio che per il controllo degli insetti che si cibano di piante (fitofagi).

Le prime regole che bisogna seguire per procedere correttamente nella gestione biologica del verde sono:

> Prevenire gli attacchi effettuando trattamenti e cure utili a stimolare la crescita delle piante e a incentivare i meccanismi naturali di autodifesa;

> Nei primi stadi di attacco parassitario utilizzare soprattutto prodotti ad azione repellente nei confronti dei parassiti delle piante che hanno bassissima tossicità;

> Durante l’attacco parassitario vero e proprio è importante conoscere molto bene il patogeno, contando soprattutto sulla tempestività degli interventi e mirando al suo contenimento al di sotto della soglia di dannosità e non al completo annientamento.

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