Rinascita in acqua

È l’elemento simbolo del riscatto di Nicolò Bensi. Un incidente in moto, la disabilità, e poi la risalita. Fisioterapista e atleta, ha raggiunto con l’Atletico H i vertici internazionali del nuoto. E adesso, con la stessa determinazione, punta a Londra 2012
Sorride all’idea di essere diventato un campione di nuoto. “Io che l’acqua la odiavo, e andavo a mollo solo quando il caldo si faceva insopportabile...”.
Bel cambiamento: agli ultimi Mondiali IPC, a Eindhoven, Nicolò Bensi si è giocato le sue chances nella finale dei 50 rana, in mezzo a gente che ha alle spalle medaglie d’oro alle Paralimpiadi e titoli iridati.
È l’ennesima sfida vinta da un ragazzo che non ha mai mollato, nemmeno quando il destino ha cercato di disarcionarlo dai suoi sogni. Un sabato di settembre, nel 2004. “Due giorni prima avevo superato il test di ammissione alla scuola di Fisoterapia, festeggiavo con amici su una pista di motocross. Una delle mie passioni sportive, insieme al basket”.
Una caduta, una vita da ricostruire. Su una carrozzina. “Dopo il senso di vuoto iniziale, sono ripartito proprio dagli studi. Mi hanno aspettato, alla scuola. Quattordici mesi tra riabilitazione e interventi. Ma quando sono uscito ero pronto per ripartire”. L’approdo un anno fa, quando Nicolò è diventato il primo disabile laureato in Fisioterapia in Italia. Oggi c’è il lavoro al centro regionale di Corte Roncati e un feeling coi pazienti che sboccia in fretta, perché “conosco la rabbia di chi si trova all’improvviso con la vita stravolta, e loro lo sanno. Quello che provano l’ho provato anch’io”.
C’è il lavoro e c’è il nuoto. Incontrato per caso, diventato passione. “All’inizio era solo riabilitazione. In acqua mi sentivo meglio, recuperavo condizione. Poi è arrivato l’Atletico H, e Daniele Naldi, il mio tecnico, mi ha convinto a tentare un percorso di crescita agonistica. Ci ha messo tanto entusiasmo da convincermi”.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Nicolò Bensi ha scalato in fretta il ranking italiano, e adesso è ai vertici. Ha gareggiato ai Mondiali di Eindhoven, raggiungendo la finale dei 50 rana. E punta dritto alle Paralimpiadi di Londra 2012. “Ci credo, e non mi costano i sacrifici. Otto allenamenti a settimana, dodici d’inverno. Voglio arrivarci da protagonista, non da comprimario”. Seguiamolo. Quando inquadra il traguardo, Nicolò non molla finché non l’ha raggiunto.
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