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Sei in: webAmbiente / numero 2 - 2017 / Il bancone del bar

IL BANCONE DEL BAR

Cirri Massimo

di MASSIMO CIRRI
biografia

due sorsi di confidenze
Il camoscio in busta paga

 

> Tu ci hai mai pensato a cosa c’è di preciso in busta paga?
> C’è la paga.
> Giusto. Sennò non si chiamerebbe così. E poi?
> E poi cosa?
> E poi che altro c’è, secondo te, in busta paga?
> Se stai alludendo al fatto che io non son capace di leggerla, la busta paga, guarda che caschi male: ho imparato. Ci ho messo il tempo che c’ho messo...
> Due decenni? Tre?
> Facciamo poco gli spiritosi. Ho imparato, con il tempo necessario ma ho imparato. Perché non è mica facile leggere la busta paga: ci sono tutte quelle voci, i numeri, le percentuali. Io ho avuto qualche difficoltà a capire le Detrazioni. Per esempio le detrazioni per i figli e altri familiari a carico. Ma adesso me la cavo. Anche con i Contributi previdenziali.
> Sai leggere anche quelli?
> Diciamo che non mi incavolo più come una bestia.
> Li capisci?
> Me ne sono fatto una ragione.
> E quello che in busta paga non c’è ma c’è?
> Deciditi: o c’è o non c’è.
> Tuo figlio, il minore, quest’anno va ai Centri Estivi?
> Certo. Ci torna. C’è già stato l’anno passato e gli piace un sacco.
> Gioca?
> Gioca e impara. E poi, diciamo la verità, cosa faceva l’estate, da lunedì a venerdì, quando le scuole sono chiuse e sua mamma ed io lavoriamo? Un po’ dai nonni, è vero, una settimana in campeggio con i cugini, i figli di mia sorella che fa l’insegnante e d’estate non lavora. E poi? Per fortuna ci sono i Centri Estivi.
> E il maggiore?
> Lui va al Campo. L’anno scorso è stato in quello nel Parco del Gran Paradiso. Una settimana. È tornato contento che non la finiva più di raccontarci di quanto gli è piaciuto. Le passeggiate, l’ostello vicino al lago, di quando hanno fatto l’arrampicata … E di quando hanno visto i camosci ... O erano stambecchi?
> Se non te lo ricordi tu...
> Vorrei vedere te, dopo che te lo hanno raccontato trecento volte. Mai visto il ragazzino così contento. E l’escursione notturna, e il guardiacaccia che racconta dei bracconieri, e di quando hanno costruito un capanno e le tracce della volpe e poi il tiro con l’arco. Il tiro con l’arco gli è piaciuto da morire. È diventato bravo, ha voluto continuare, così a settembre lo abbiamo iscritto ad un circolo qui in città. E soprattutto tutti quegli stambecchi... o erano camosci? Cosa c’è sul Gran Paradiso: il camoscio o lo stambecco?
> Credo tutti e due.
> E qual è più bello da vedere per un ragazzino di tredici anni?
> Che ne so?
> Quello che rimbalza sulle rocce come una pallina da ping pong? Senza farsi male? Ha raccontato, mio figlio, che li guardavano con il binocolo mentre saltavano nei canaloni. Ma erano camosci o stambecchi?
> Non lo so.
> Avevano le corna, di questo son sicuro.
> Le hanno tutti e due.
> Corna lunghe?
> Credo di più lo stambecco.
> Corna corte?
> Il capriolo.
> Cosa c’entra il capriolo?
> Ha le corna corte.
> Ma allora tu remi contro: siamo qui a spaccarci la testa per distinguere il camoscio dallo stambecco e mi esci fuori con il capriolo?
> Però ha le corna.
> Anche il bufalo ce le ha, le corna. Però ti risulta che nel Parco Nazionale del Gran Paradiso facciano la mozzarella di bufala? Dai, per favore.
> Cervo?
> Cervo!?
> Ha le corna. I cervi maschi hanno corna enormi.
> Ma no.
> Ma sì.
> Ma no che non era un cervo.
> Una renna?
> Una renna?
> Ha le corna.
> Certo, come no: Babbo Natale ha lasciato la Finlandia per via della forte pressione fiscale e si è trasferito sul Gran Paradiso. Ha preso domicilio lì. E le renne, naturalmente, son venute con lui. Per favore...
> Ma immagina la soddisfazione di tuo figlio: fa una settimana al Campo Estivo di Manutencoop e incontra Babbo Natale
> Ha tredici anni, quasi quattordici, smanetta sullo smartphone con la velocità di un hacker russo: secondo te ci crede ancora a Babbo Natale?
> Giusto?
> Giusto cosa?
> Lo smartphone. Controllo con lo smartphone.
> Guardi su Google se esiste Babbo Natale?
> No. Digito “Parco Gran Paradiso” e “Animale simbolo”. Ecco. Aspetta...
> Allora?
> Stambecco. “La fauna ha il suo emblema nello stambecco, simbolo del Parco e ormai diffuso in moltissimi esemplari” È lo stambecco. Tuo figlio ha visto lo stambecco, gli è piaciuto moltissimo, gli è rimasto impresso, lo racconta a suo padre, perché vede in lui una figura importante. Suo padre, tu, lo confonde con il camoscio. Che tristezza...
> Vorrei vedere te.
> Io, cioè mio figlio, ha preso la borsa di studio. Sono mille euro, perché va all’università.
> Che c’entra?
> C’entra. Sta anche quella in busta paga. Anche se non si vede. In busta paga c’è anche quello: le borse di studio, i Centri Estivi, l’assistenza sanitaria integrativa, la navetta aziendale.
> Quella che ti porta dalla Stazione alla sede?
> Quella. Sta tutto nella busta paga. Non si vede ma c’è. Si chiama Welfare Aziendale. Sono tutte quelle cose che fanno star meglio il lavoratore e la sua famiglia. Aumentano il benessere.
> Quindi nella busta paga c’è anche Tuttingiro, i Campi Estivi?
> Si, c’è.
> Quindi nella busta paga, ogni mese, ho anche lo stambecco?
> Si.
> Però non c’è il camoscio.
> No. C’è anche lui.
> Come sarebbe a dire?
> Lo stambecco è il simbolo del Parco del Gran Paradiso, ma – leggo dal sito - “Il camoscio è la specie di ungulato più diffusa e più abbondante del Parco ed è uniformemente distribuito nelle valli... eccetera eccetera”.
> Ho il camoscio e lo stambecco in busta paga e non me ne sono mai accorto. Pagami da bere.

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