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Il cambiamento

di Chiara Filippi

traduzione: eng | عربي

Al via una nuova fase di sviluppo

Un vertice rinnovato, un nuovo modello di governance e un piano industriale denso di obiettivi ambiziosi. Il 2017 per il Gruppo Manutencoop parte con il piede sull’acceleratore della crescita per arrivare, entro il 2021, ad un fatturato di 1,3 miliardi di euro. Una prospettiva che si realizzerà anche puntando su start up come Yougenio e sull’internazionalizzazione.

Un nuovo amministratore delegato, un nuovo Presidente, un nuovo Consiglio di Amministrazione. E ancora: un diverso modello di governance e un Business Plan con nero su bianco ambiziosi obbiettivi per i prossimi anni. Con le scelte strategiche adottate negli ultimi mesi Manutencoop Facility Management si proietta con passo deciso verso una nuova fase di sviluppo dando attuazione agli accordi tra i soci, Manutencoop Società Cooperativa e i fondi di private equity, sottoscritti lo scorso luglio.

Il percorso di crescita previsto per gli anni a venire si annuncia ambizioso e sfidante ma, “assolutamente alla portata di Manutencoop Facility Management”.

Aldo Chiarini è stato, infatti, nominato Amministratore Delegato della Società mentre Marco Canale è il nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione.

A Chiarini, ingegnere con una grande esperienza nel settore dell’energia e del facility management in Italia e all’Estero, sono state attribuite le principali deleghe e poteri relativi alla gestione operativa di MFM, dovrà dunque guidare la società in stretto rapporto con il Presidente Canale attuando gli indirizzi del Consiglio e degli azionisti.

Parliamo di “Amministratore delegato” e non di “Consigliere delegato”, come avveniva fino a pochi mesi fa, perchè negli ultimi mesi è stato modificato anche il modello di Governance di MFM: l’Assemblea dei Soci, lo scorso novembre, ha approvato un nuovo Statuto sociale con il quale viene adottato il “sistema ordinario” di amministrazione e controllo che prevede un Consiglio di Amministrazione, cui competono le funzioni di gestione e di supervisione strategica, e un Collegio Sindacale, cui competono le funzioni di controllo.

Vanno quindi in “pensione” il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza che hanno caratterizzato la governance di MFM dal 2008 ad oggi: i Soci hanno, infatti, ritenuto che il passaggio dal sistema dualistico di governo societario ad un sistema di governance ‘tradizionale’ garantisca una semplificazione più coerente rispetto agli obiettivi che la Società intende perseguire.

È stato, dunque, eletto anche un nuovo Consiglio di Amministrazione, che resterà in carica per 3 esercizi (ovvero fino all’approvazione del Bilancio di Esercizio al 31 dicembre 2018) composto da 13 componenti:

Marco Canale (Presidente), Aldo Chiarini (nominato AD), Giuliano Di Bernardo (Vicepresidente), Marco Bulgarelli, Rossella Fornasari, Carlo Frau, Folco Goggioli, Paolo Leonardelli, Marco Monis, Franco Carlo Papa, Pier Paolo Quaranta, Matteo Tamburini e Pietro Testoni.

Contestualmente al Consiglio di Amministrazione è stato nominato il Collegio Sindacale composto da Germano Camellini (Presidente) e dai Sindaci Effettivi Monica Mastropaolo e Vieri Chimenti. La nomina dei nuovi Amministratori e del nuovo Consiglio, avvenuta, come detto, in attuazione dei nuovi Patti tra i soci, garantisce a Manutencoop Facility Management la più assoluta continuità aziendale, assicurando, da un lato, il potenziamento della struttura manageriale del Gruppo e, dall’altro, la prosecuzione di quel percorso di crescita e di sviluppo che, sotto la guida del Presidente Claudio Levorato, ha portato il Gruppo, negli anni, da un fatturato che nel 1984 era pari a circa 16 milioni di euro, a ricavi consolidati che nel 2015 sono stati pari a circa 956 milioni di euro, con oltre 20.000 dipendenti e sedi operative su tutto il territorio nazionale.

Aldo Chiarini: “Abbiamo la forza e le competenze per tradurre in realtà il progetto che abbiamo in mente. Sono certo che entro il 2021 il Gruppo potrà contare non solo su cinque anni di forte crescita, ma anche affermarsi come un player di rilievo a livello internazionale”.

Il percorso di crescita previsto per gli anni a venire si annuncia ambizioso e sfidante ma, per usare le parole dell’AD Aldo Chiarini, “assolutamente alla portata di Manutencoop Facility Management”.

Chiarini, infatti, ha già presentato un Piano Industriale per i prossimi 5 anni (approvato dal Consiglio lo scorso dicembre) che, da oggi al 2021, punta ad un significativo incremento di ricavi e di marginalità, oltre che su un percorso di ulteriore sviluppo a livello nazionale ed internazionale.

Il nuovo Piano Industriale 2017-2021 (illustrato direttamente da Chiarini nell’intervista pubblicata nella pagina che segue) prevede, infatti, una decisa crescita di Ricavi ed EBITDA consolidati, sia attraverso l’ulteriore sviluppo dei business tradizionali in cui il Gruppo è già leader sia attraverso una crescita in specifici settori, tra i quali quello dell’efficientamento energetico.

Nel 2021 si prevedono Ricavi pari a circa 1,3 miliardi di euro (a fine 2015 si attestavano a 956 milioni) al netto di eventuali operazioni di acquisizione mentre l’EBITDA, atteso in miglioramento sia in termini di valore assoluto, sia in termini di marginalità, passerà dai circa 93 milioni di euro di fine 2015 ai circa 160 milioni di euro nel 2021, sempre al netto di eventuali operazioni di acquisizione.

Parallelamente all’incremento dei ricavi è previsto anche un incremento del numero complessivo dei dipendenti a livello aggregato in linea con i valori del Gruppo che storicamente ha sempre realizzato una costante crescita dell’occupazione: nella sola Yougenio, la start up dedicata al settore consumer, già entro fine 2017 si prevede l’assunzione di oltre 500 nuove risorse specializzate.

 

Marco Canale

IL PRESIDENTE

Marco Canale

Marco Canale, 57 anni, ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Firenze.

Dopo una prima esperienza presso il Banco di Napoli, nel 1992 è entrato in Banca d’Italia, mentre dal 1999 ha rivestito responsabilità nelle attività di Private Equity e M&A nel gruppo bancario MPS.

Ha partecipato fin dalla costituzione all’attività di MPVenture SGR S.p.A., gestore indipendente specializzato nella gestione di fondi d’investimento di private equity che partecipa al capitale di MFM.

Guida MPVenture dal 2010 come Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Dal 2004 al 2016 è stato Consigliere di Gestione di MFM ed ha rivestito, inoltre, numerose altre cariche di amministratore in società di servizi e manifatturiere.

È appassionato di arte e cinema ed ha due figlie.

L’INTERVISTA

Un’evoluzione condivisa

Parla il nuovo Presidente

Il cambio ai vertici dell’azienda e la metamorfosi della governance sono stati frutto di un processo condiviso che, come spiega il nuovo presidente di Manutencoop Facility Management, Marco Canale ha tenuto presenti le nuove sfide del mercato e le opportunità di crescita a cui l’azienda deve mirare. A lui spetterà soprattutto il ruolo di garanzia e di raccordo con gli azionisti.

Per Marco Canale, neo Presidente di Manutencoop Facility Management, i corridoi del quartier generale di Zola Predosa non sono sconosciuti: siede nel C.d.A. di MFM dal 2004, anno in cui per la prima volta fondi di private equity hanno fatto il loro ingresso nel capitale della Società. Canale è, infatti, anche Amministratore delegato del fondo MPVenture, azionista di MFM. Ha, dunque, vissuto da vicino la crescita del Gruppo negli ultimi anni ed ora assume un ruolo da protagonista.

Presidente Canale, come dobbiamo leggere la sua nomina e quella del nuovo Consiglio che presiede?
La nostra è stata una nomina condivisa. C’è stato, nei mesi scorsi, un naturale confronto tra i soci, Manutencoop Società Cooperativa e gli investitori, e un graduale processo di rinnovo del management, come credo sia normale in situazioni analoghe e in società delle nostre dimensioni. La nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione è stata, pertanto, frutto di accordi tra i soci con l’obiettivo di traguardare il Gruppo verso prospettive di ulteriore sviluppo, ponendo le premesse di un’evoluzione dell’assetto aziendale coerente con le nuove sfide del mercato e le opportunità che abbiamo davanti.

Finora in MFM il ruolo di Presidente e Consigliere Delegato, con Claudio Levorato, hanno coinciso. Ora con la sua nomina e quella dell’AD Chiarini come sono stati distinti i due ruoli?
L’ingegner Chiarini, in quanto Amministratore delegato, ha tutte le deleghe per la gestione operativa della Società: è lui che dovrà “guidare” Manutencoop e da lui dipendono tutte le Direzioni sia dell’area business, sia dell’area economico-finanziaria. A me, in quanto Presidente, sono attribuiti i poteri previsti dalla legge, dallo Statuto Sociale e dai patti parasociali. Ho un ruolo, in estrema sintesi, di garanzia e di raccordo con gli azionisti. Da un punto di vista operativo fanno capo direttamente a me l’Audit, gli Affari Societari, la Comunicazione Istituzionale e la Corporate Social Responsibility.

Lei conosceva già Manutencoop per il suo ruolo nell’ambito del Consiglio di Gestione. In questi tre mesi ha avuto modo di vederla e valutarla più “dall’interno”. Che impressione le ha fatto?
Certamente conosco la Società da tempo e ne ho sempre potuto apprezzare la qualità e l’attaccamento delle persone che ci lavorano. In questo primo periodo ho trovato ulteriori conferme: ho conosciuto persone che sentono “propria” l’impresa e che, per questo, nell’attività quotidiana sanno unire alla competenza anche una forte passione. Credo che questa grande motivazione sia tra i punti di forza dell’azienda e una delle leve che hanno reso Manutencoop quella che è oggi. Non ho, quindi, dubbi che insieme riusciremo a valorizzarla ulteriormente.

Antitrust

L’AGGIORNAMENTO

Antitrust, il TAR dispone la riduzione della sanzione

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio si è pronunciato in merito al ricorso avanzato dalla Manutencoop Facility Management che, lo scorso gennaio, era stata sanzionata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in relazione ad una presunta violazione della normativa in materia di concorrenza nell’ambito della gara comunitaria indetta da Consip nel 2012 per l’affidamento dei servizi di pulizia degli edifici scolastici.

Il TAR ha parzialmente accolto il ricorso presentato da MFM e rinviato gli atti all’AGCM che dovrà ora ricalcolare la sanzione tenuto conto che le infrazioni contestate non sono da considerarsi di gravità tale da giustificare la pesante multa comminata. La sentenza prevede che l’AGCM debba avviare un’istruttoria per la rideterminazione della nuova sanzione sulla base delle indicazioni dei Giudici Amministrativi che prescrivono di ridurre la base imponibile sulla quale calcolare la sanzione limitandola all’importo a base di gara e di ridurre la percentuale da applicare al suddetto importo dal 15% al 5%.

La Società avrà, comunque, facoltà di impugnare la nuova sanzione così rideterminata avanti al TAR. Manutencoop Facility Management, certa della propria più totale estraneità alle infrazioni contestate, impugnerà comunque la sentenza del TAR nel merito avanti al Consiglio di Stato nei termini previsti dalla Legge.

Febbraio 2017

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