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Sei in: webAmbiente / numero 2 - 2016 / Il recycling di Servizi Ospedalieri va in passerella

Innovazione

di Andrea M. Campo

Il recycling di Servizi Ospedalieri va in passerella

Il recycling di Servizi Ospedalieri va in passerella

I tessuti tecnici utilizzati da Servizi Ospedalieri nelle mani dei giovani creativi dello IUAV di Venezia sono diventati abiti che hanno sfilato negli spazi dell’ateneo lagunare alla fine di giugno. Suggestioni di stile all’insegna della sostenibilità e dell’eleganza di qualità. “Veder sfilare i nostri tessuti nell’ambito di una vera e propria performance del settore moda - ha commentato il presidente di Servizi Ospedalieri Angelo Morini - ha dato visibilità al nostro impegno sociale e agli investimenti che stiamo portando avanti”.

Abiti eco-friendly dalle linee minimali che avvolgono il corpo svelando qua e là piccoli lembi di pelle, drappeggi che si aprono sui fianchi e cadono delicatamente sulle gambe, giacche in stile punk e mantelle morbide tutte rigorosamente in TTR, il tessuto tecnico riutilizzabile usato negli ambienti ospedalieri: per un giorno Venezia si trasforma nella capitale del Haute Couture a impatto zero. Grazie anche al contributo di Servizi Ospedalieri S.p.A..

La società del Gruppo Manutencoop Facility Management specializzata nel settore del lavanolo e della sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per il settore sanitario, ha avviato dall’autunno scorso un’importante collaborazione con uno dei celebri poli universitari della città lagunare: l’Università IUAV di Venezia. Grazie alla creatività degli studenti del corso di laurea in “Design della moda”, ha preso vita un progetto di upcycling dei tessuti tecnici ospedalieri ossia il riuso dei materiali dismessi dalle strutture ospedaliere clienti di Servizi Ospedalieri per la creazione di abiti d’alta moda. Servizi Ospedalieri, da sempre impegnata a sperimentare soluzioni per il riuso dei materiali tessili e attenta al tema della sostenibilità, ha fornito i materiali tessili ad ottanta studenti del polo veneziano che hanno partecipato al laboratorio di progettazione tenuto dalla designer Mariavittoria Sargentini.

Il tessuto tecnico (tessile t68, tessile poliestere, tessile trilaminato) è utilizzato in sala operatoria per l’allestimento dei tavoli operatori e per la vestizione dell’equipe chirurgica: per legge, questi tessuti terminano il loro “ciclo di vita” dopo circa ottanta lavaggi quando la loro qualità, sebbene non siano più adatti al loro uso originario, è ancora molto alta.

Il recycling di Servizi Ospedalieri va in passerella

Gli studenti, nel corso dei mesi, hanno quindi creato una serie di abiti con il tessuto, opportunamente sterilizzato, diventato materia prima per la progettazione di un “capsule collection”. Gli abiti realizzati sono stati presentati con una sfilata finale svoltasi negli spazi dell’università (Tolentini e Area ex Magazzini Frigoriferi) in occasione dell’evento “Fashion at IUAV”, una serie di appuntamenti svoltisi il 31 giugno ed il 1 luglio scorsi, curati dai corsi di laurea in “Design della moda” dell’Università Iuav di Venezia a chiusura dell’anno accademico.

“L’utilizzo del TTR è diventato un modo per ripensare le regole della progettazione - come spiegato nella sintesi del progetto - nel tentativo di immaginare e realizzare collettivamente un’idea sperimentale di guardaroba basico, una nuova versione dell’uniforme quotidiana.

Non è stata la ricerca del tessuto che ha, quindi, guidato la progettazione, ma l’invenzione di un percorso progettuale a partire da un materiale esistente, dai formati in cui si dà, dalle sua caratteristiche intrinseche: nel tentativo di superare gli esiti estetici comunemente associati ai temi del riciclaggio e dell’ecosostenibilità, per immaginare un guardaroba “collettivo” composto da ottanta pezzi (uno per ogni studente), dove il percorso progettuale condiviso nel laboratorio e le regole modulari di assemblaggio dei pezzi possano definire una nuova estetica del ri-uso nel fashion design”.

Per Servizi Ospedalieri si è trattato di un ulteriore passo avanti sulla strada della sostenibilità: “È stato un progetto particolarmente riuscito – ha commentato il Presidente di Servizi Ospedalieri Angelo Morini – che oltra a rappresentare una concreta soluzione per il riuso dei nostri materiali ha avuto anche un significativo valore simbolico: veder sfilare i nostri tessuti nell’ambito di una vera e propria performance del settore moda ha dato visibilità al nostro impegno sociale e agli investimenti che stiamo portando avanti, attraverso questa ed ulteriori iniziative (vedi gli ulteriori articoli in questa pagina n.d.r.) per rendere sempre più sostenibile la nostra attività d’impresa”.

A Ferrara arriva R.I.T.A.

IL PROGETTO / 1

A Ferrara arriva R.I.T.A.

A Ferrara arriva R.I.T.A. un nuovo ambizioso progetto per la creazione di un circuito virtuoso di raccolta, riutilizzo e riciclo di abiti e materiali tessili, ideato e promosso da Clara - Area S.p.A. assieme all’Opera Don Calabria – Città del Ragazzo ed a Servizi Ospedalieri S.p.A. R.I.T.A. sta per Riuso Intelligente Tessili Abbigliamento e punta a recuperare il materiale tessile di qualità (scarti industriali o familiari) evitando lo spreco prima ancora che divenga rifiuto dando vita a reti territoriali per la raccolta sistematizzata di prodotti tessili ed a progetti per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate all’interno di laboratori di produzione.

Per quanto riguarda l’ambito industriale R.I.T.A. si propone di acquisire i tessili ospedalieri di SO e di metterli a disposizione dei laboratori per la produzione di altri oggetti tessili.

Dalla sala operatoria alla Milano Design Week

IL PROGETTO / 2

Dalla sala operatoria alla Milano Design Week

Dalla sala operatoria alla Milano Design Week. Succede grazie a Riup, la start up sostenuta da Servizi Ospedalieri S.p.A. che ha partecipato con le proprie collezioni a Sharing Design - Making Makers, evento in programma nell’aprile scorso negli spazi della Fabbrica del Vapore, uno dei poli più importanti della settimana del Salone Internazionale del Mobile milanese.

I designer della start up faentina, specializzati nella trasformazione degli scarti aziendali in oggetti di design per la casa, hanno portato a Milano la collezione ottenuta dal riciclo dei materiali in tessuto tecnico riutilizzabile forniti da Servizi Ospedalieri S.p.A.: in particolare hanno presentato BiHos, shopper capiente e resistente nata proprio dal processo di recupero dei tessuti in TTR utilizzati in ambito ospedaliero e Lunè, composizione di un pouf e tavolino ottenuti da scarti aziendali di diverse dimensioni.

Ma i prodotti realizzati con i tessili utilizzati in sala operatoria non finiscono qui: c’è la borsa Hosbag che si trasforma in un telo antipioggia, la piccola altalena Hoppete e molti altri oggetti realizzati con gli scarti seriali delle aziende che incidono pesantemente sul costo di smaltimento e pregiudicano fortemente l’ambiente.

Riup grazie a un’unica filiera di progettazione, produzione e vendita, riutilizza questi materiali altamente inquinanti trasformandoli in oggetti funzionali, componibili ed accessibili a tutti con l’obiettivo di dare vita non ad oggetti artigianali unici ma a prodotti seriali che possano costituire un contributo serio a livello ambientale.

Una filosofia che Servizi Ospedalieri ha voluto sposare immediatamente affiancando Riup sin dalla sua costituzione.

Settembre 2016

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