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Sei in: webAmbiente / numero 2 - 2016 / Il bancone del bar

IL BANCONE DEL BAR

Cirri Massimo

di MASSIMO CIRRI
biografia

due sorsi di confidenze
Amici consumer, arriviamo!

 

> No, grazie. Meglio un Porto flip. In questo periodo vado molto di Porto flip.
> Scusa?
> Porto flip. Porto rosso, brandy, tuorlo d’uovo, ghiaccio. Shakerare molto molto energeticamente, versare filtrando in una coppetta tipo Martini dry ma molto molto fredda. Spolverata di noce moscata e...
> Ma cosa stai dicendo?
> Certo che è difficile, per uno come me che di cocktails se ne intende, star qui, al bancone del bar, giusto all’ora dell’aperitivo, con uno come te che di cose da bere un po’ sofisticate non ne capisce proprio nulla. Porto flip. È semplice, basta il nome.
> Basta cosa?
> Porto? Vino porto. Flip? Colpo, in inglese. Metti insieme: Porto flip, colpo di Porto. Per via dell’energia... Certo che se non abbiano neanche le basi dell’inglese e dell’arte dei cocktails...
> Le basi, eh?
> Le basi, si.
> Allora niente Start up?
> No, non mi piace. Troppo dolce.
> Dolce?
> Stucchevole. E poi tutta questa moda dei cocktail pestati. E la Caipirinha, e la Caipiroska, e il Mojito... Adesso lo Start up. È quello con la ciliegina candita che penzola dal bicchiere?
> No. Quello è il Manhattan.
> Non è lo Start up?
> Lo Start up non è una cosa da bere.
> E che cos’è?
> Basta il nome, no? Le basi, l’inglese? Start up: partire, mettersi in moto. Start up per dire avvio di una nuova impresa. Noi di Manutencoop abbiamo fatto una start up. Lo sapevi questo?
> Siamo entrati nel campo dei cocktail?
> Secondo te?
> Direi di no. Allora cos’è che abbiamo fatto?
> Abbiamo fatto la prima start up nel settore in cui siamo forti: pulizie e manutenzione, servizi tecnici. Una start up, ma con settant’anni di esperienza alle spalle.
> Ma se siamo già forti si doveva fare una start up?
> Si. Perché adesso ci rivolgiamo al mercato consumer. Lo sai che il consumer non è un cocktail, vero?
> Lo sospettavo. È il mercato di massa: famiglie, persone, tutti. Cosa facciamo per loro?
> Quello che sappiamo fare bene.
> Cioè tutto.
> Esatto. Il consumatore ci dice via web quello che gli serve e noi andiamo a farlo a casa sua. Pulire bagni e cucina, questo è chiaro, ma anche aggiustare le perdite idrauliche, l’imbianchino, l’elettricista, curare il giardino. Poi impianti di sicurezza, condizionamento dell’aria, lotta alle zanzare e a pulizia del pozzo artesiano. In tutto offriamo 117 servizi.
> Anche stirare le camice?
> Certo.
> Tu lo sai fare?
> Me la cavo. Ma chi va a farlo a casa del cliente lo sa fare bene davvero. È il nostro vantaggio.
> Cioè?
> Le società che offrono servizi simili fanno del marketplace, non è un cocktail neanche questo, vuol dire che mettono semplicemente in contatto domanda e offerta. Chi va poi a lavorare dal cliente? Boh. Invece i nostri sono sono tutti assunti a tempo indeterminato, non sfruttiamo il lavoro sommerso, e hanno una formazione precisa.
> Così il cliente è più tranquillo.
> Certo.
> Dove lo facciamo?
> Adesso a Bologna, Milano e Firenze. Prestissimo a Roma, Torino, Padova e Verona.
> Poi?
> Poi puntiamo ad arrivare in tutte le città sopra i 50mila abitanti.
> Ma chi dovrebbe rivolgersi a noi? Voglio dire: se uno ha bisogno dell’elettricista chiede al portiere di casa, ad una amico. Guarda sulle Pagine Gialle, no?
> Le Pagine Gialle, adesso, di fatto, sono on line. I nostri clienti sono i digital buyer...
> Non è un coktail, Vero?
> Giusto. Sono quelli che nell’ultimo anno hanno acquistato almeno un prodotto online. È il 33% delle famiglie italiane.
> C’è mercato?
> Ci sono mercati ricchi: quello del cleaning vale 6,3 miliardi, i servizi alla persona 8,9 miliardi, i servizi di manutenzione 5,5. Oggi il mercato “aggredibile” vale 3 miliardi. Domani saranno di più.
> Ma non è tutto un lavoro “sommerso”?
> Diciamo pure lavoro nero. Al 65 % o più è in nero. Così, con la nostra start up, cominciamo anche una guerra contro questo modo di fare. Guerra senza quartiere, a colpi di qualità.
> Cioè?
> Tecniche di pulizia, manutenzione e tutto il resto innovative. Ricercatori che studiano quelle all’avanguardia in Europa e nel mondo. E prodotti per la pulizia e l’igiene compatibili con l’ambiente; niente di tossico o che procuri allergie ed intolleranze. E il cliente che da il suo parere, come si fa in rete.
> Ma appunto, in rete non c’è già qualcosa di simile? Su internet c’è tutto.
> Per come lo abbiamo strutturato è una novità assoluta. Siamo i primi. Diventeremo l’Amazon dei servizi per la casa. Lo sai che Amazon non è un cocktail con la panna?
> Lo so, quello è l’Alexander. Però, aspetta, controllo on line con lo smartphone, guarda qua, guarda questo sito...
> Si?
> Servizi di pulizia, servizi elettrici, disinfestazioni... le facciamo anche noi?
> Si, certo.
> Disinfestazione scarafaggi e insetti striscianti? Disinfestazione cimici da letto?
> Le facciamo.
> Disinfestazione cimici da letto con trattamento a caldo?
> Le facciamo.
> La pulizia del tetto?
> Certo.
> Disotturazione profonda degli scarichi domestici con autospurgo?
> Le facciamo anche noi.
> Con autospurgo o senza autospurgo?
> Con.
> Allora c’è un sito che ci ha già copiato la start up. Guarda qua, guarda che nome, Yougenio. Sembra un cocktail. Un nome così buca.
> www.yougenio.com?
> Esatto.
> Ma siamo noi. È la nostra start up: yougenio. com.
> E me lo dici adesso?
> E quando dovevo dirtelo?
> Ma prima. Ma cosa stiamo qui a parlare di coktails? Brindiamo con un Yougenio.
> Ricetta?
> Un terzo di professionalità alta; un terzo di piattaforma tecnologica innovativa e un terzo belle facce di gente che lavora con i diritti. Shakeriamo in furgoncino e serviamo veloce a casa del cliente.
> Allora salute!
> Salute!

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